Uno dei colossal più memorabili nella storia del cinema è sicuramente il film “Schindler’s list”.
Una delle scene più rilevanti è indubbiamente verso la fine, quando Oskar Schindler riceve in regalo un anello dai 1100 Ebrei scampati allo sterminio tramite il suo intervento. L’anello è forgiato con un’incisione in Ebraico tratta dal Talmud: “Chi salva una vita, salva il mondo” (Babylonian Talmud, Sanhedrin 4:8 (37a). Mentre Schindler ammira il dono, comincia a borbottare: “Avrei potuto dare di più…se avessi fatto più soldi, ho sprecato così tanti soldi, non hai idea. Se avessi…”. Il suo amico e segretario lo interrompe incoraggiandolo: “Susseguiranno generazioni per quello che tu hai fatto”, Oskar risponde: “Non ho fatto abbastanza…questa macchina…perché l’ho tenuta? Altre dieci persone avrei potuto salvare. Questa spilla, due persone. E’ oro, almeno altre due persone oppure una…un’altra persona…avrei potuto salvare un’altra persona e non l’ho fatto”.
Per Oskar Schindler la vita umana aveva un gran valore. Tutto il suo patrimonio fu speso per salvare delle vite, il suo lamento non era per i soldi persi ma per il fatto di non aver dato di più per il bene di altre persone.
Il mondo ha applaudito all’esempio di quest’uomo ma come spesso accade, “non impariamo dalla storia”.
Oskar aveva compreso che il valore di una vita umana superava di gran lungo il lusso di una macchina, una villa e un conto in banca straripante. Il suo sacrificio scaturiva da una comprensione del vero “costo della vita”.
NIENTE VALORI
La nostra società ha invece capovolto questo valore dando più importanza al vile denaro che alla vita stessa. Una delle frasi più abusate per condonare l’aborto è: “Non mi posso permettere il bambino, la mia condizione finanziaria m’impone di interrompere la gravidanza!”. Margaret Sanger (fondatrice di Planned Parenthood) scrisse nel “Woman and the New Race, 1920”, che “la cosa più misericordiosa che una famiglia numerosa possa fare ad un nuovo nascituro e di ucciderlo”. Nella nostra cultura i bambini sono diventati più un peso che un dono/privilegio. Certamente l’economia mondiale è in crisi e molte famiglie sono sotto sfida ogni giorno, ma il valore di un figlio e di una vita supera notevolmente il sacrificio da portare.
Che valore dai alla vita? Certo l’aborto toglie via ogni responsabilità finanziaria di crescere un bambino (cibo, vestiti, scuola ecc.) ma distrugge anche la bellezza di vedere un bimbo crescere e portare il suo contributo in questa società, la bellezza di vedere una nuova persona cogliere gli attimi della vita sotto la luce delle opportunità e della speranza.
ECONOMIA BIBLICA
Nell’economia Biblica, la vita umana ha un valore inestimabile perché al confronto con tutto il resto è l’unica cosa che è eterna.
Il costo di crescere un figlio esiste ma il costo della morte è ancora più grande.
A presto,
Antonio Morra